E’ nata la nostra associazione
“Il gatto e la volpe nel web” è la prima community satirica e di prevenzione contro le truffe online.
Dopo oltre 3 anni di attività e su grande richiesta dei nostri utenti, tra i quali consumatori ed investitori che hanno evitato di perdere molti soldi grazie al lavoro di educazione, formazione e tutela svolto all’interno della nostra community, il gatto e la volpe nel web, con la costituzione di un’Associazione riconosciuta dall’Agenzia delle Entrate, diventa la prima community social in Italia ad avere un ruolo di utilità sociale a tutela del cittadino.
L’Associazione Il gatto e la volpe nel web nasce per perseguire le seguenti finalità: promuovere e sostenere e favorire la formazione, l’educazione e l’informazione a tutela di tutti i cittadini, nella loro qualità di consumatori, risparmiatori, investitori ed utenti, allo scopo di favorire e sostenere il consumo responsabile, l’acquisto consapevole di prodotti o servizi e la difesa dalla pubblicità ingannevole, dalle pratiche commerciali abusive e scorrette e dalle forme di vendita piramidali; segnalare, combattere e ridurre i fenomeni di raggiro e scorretta comunicazione, in particolare in ambito finanziario ed economico; favorire il dialogo tra cittadini e istituzioni e il dibattito presso le sedi istituzionali al fine di promuovere iniziative normative, o integrazioni alle disposizioni di legge vigenti per la regolamentazione e l’innovazione della vendita diretta, la disincentivazione all’abusivismo finanziario e la tutela dei consumatori dalle forme di vendita piramidali.
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Analisi di HYPERFUND
Analisi termini e condizioni
Escluse le “privacy policy” ed il contratto di servizio che regola il rapporto tra cliente e venditore, consultabile solo dopo la registrazione al sito, non sono presenti termini e condizioni ufficiali.
Qui di seguito abbiamo elencato alcuni punti critici e/o inapplicabili a totale discapito degli utenti:
- 8.2) Comprendi e accetti che, a causa delle esigenze di sviluppo aziendale, HyperFund si riserva il diritto di modificare unilateralmente, sospendere, limitare, terminare o ritirare tutto o parte del contenuto del servizio di questo servizio in qualsiasi momento senza alcun preavviso e gli utenti della piattaforma sono responsabili per eventuali rischi che ne derivano.
- 10.2) Comprendi e accetti che HyperFund ha il diritto di emettere sanzioni per violazioni delle leggi e dei regolamenti pertinenti, o del presente accordo; intraprendere azioni legali appropriate contro chiunque violi leggi e regolamenti; e conservare le informazioni rilevanti da riferire ai dipartimenti competenti in conformità con le leggi e i regolamenti. L’utente della piattaforma si assume tutte le responsabilità legali che ne derivano.
- 10.3) Comprendi e accetti che qualsiasi reclamo, richiesta o perdita, incluse ragionevoli spese legali, causate o sostenute da terzi in conseguenza della tua violazione del presente accordo o dei relativi termini di servizio, darà diritto a HyperFund e alle sue società partner, e società affiliate un adeguato compenso da parte tua, al fine di proteggerli da danni.
- 11) Non rimborsabile.
Il cliente comprende che una volta che l’abbonamento è stato acquistato non vi è alcuna rescissione del presente contratto e non verrà effettuato alcun rimborso. - 11.2) HyperFund ha il diritto di modificare i termini del presente accordo se necessario. È possibile trovare l’ultima versione dei termini del contratto nella pagina del servizio pertinente (non esiste tale pagina).
- 12.4) I titoli di tutti i termini di questo accordo sono solo per comodità. Non hanno alcun significato effettivo e non possono essere utilizzati come base per interpretare il significato di questo accordo.
Da questi punti emerge come la società possa modificare termini e condizioni a proprio piacere e che ogni promotore si assume la totale responsabilità sul proprio operato; inoltre, per legge è obbligatorio fornire ai consumatori il diritto di recesso entro 15 giorni dall’acquisto: HyperFund non garantisce tale diritto al consumatore.
Ma è il punto successivo a rendere completamente nulli tutti i precedenti:
- 12.5) Indipendentemente dal fatto che alcuni termini del presente contratto siano invalidi o inapplicabili, i restanti termini sono ancora validi e vincolanti per entrambe le parti. Questi termini possono essere non validi o non applicabili.
Ecco altre punti critici emersi:
- Prendere la criptovaluta preventivata l’importo nella ricevuta di acquisto di ricevuta dal cliente e, tramite attività di gestione della liquidità su più scambi, generare entrate per il cliente per un importo di HU da 1,5X a 3X, a seconda dell’appartenenza pacchetto gli acquisti del cliente e l’importo di criptovaluta trasferita al cliente
Da qui si evince che HuperFund raccoglie i fondi degli utenti e li “trada” in modo da garantire l’entrata stabilita (da 1.5x a 3x): ciò significa raccogliere e gestire fondi di terzi attraverso la vendita di un prodotto finanziario di cui è necessaria autorizzazione dall’ente di controllo finanziario, la Consob: la gestione di fondi attraverso società o persone fisiche non autorizzate è illegale.
- L’acquisto del cliente dal Venditore avverrà con piena rivalsa nei confronti del Venditore, Nel caso in cui i servizi di gestione della liquidità e gli eventi di liquidità a tempo non producano rendimenti previsti, il Venditore assicurerà che le proiezioni dei ricavi siano soddisfatte liquidando i portafogli digitali del Venditore in eccesso di 100.000.000 di dollari.
Qui emerge che, laddove ci fossero problematiche legate al mercato o eventuali perdite, il venditore rimborserà il cliente solo se il portafoglio aziendale superi i 100 milioni di dollari.
- Ora che sai cosa fare e cosa non fare, è ora si uscire e utilizzare i social media in modo pulito ed efficace per aiutarci a costruire la comunità blockchain più forte al mondo.
Con queste parole si chiude il contratto di servizio, dove si incitano gli utenti a condividere l’attività di HyperFund attraverso i social media con lo scopo di reclutare nuovi investitori.
Il consiglio che possiamo dare è che le vere intenzioni di un’azienda sono indicate nei termini e condizioni: se non sono presenti mancano i basilari principi di trasparenza e non dovete in alcun modo affidarvi a chi vi propone tale attività.
Colloquio con i leader di HyperFund
A seguito nostro colloquio avuto alcuni dei top promoter italiani di HyperFund ci è stato comunicato che la società annovera circa 2 milioni di investitori in tutto il mondo e che mediamente elargisce commissioni per 50 dollari al giorno a persona, per un totale di circa 100 milioni di dollari versati: parliamo di 3 miliardi di dollari distribuiti ogni mese.
Questi sono i punti salienti emersi:
- A domanda sui termini e condizioni riferiscono di non sapere nulla in merito alla parte legale.
- Alla richiesta di delucidazioni sull’attività di trading hanno dichiarato di non saperne nulla.
- A domanda su come fosse possibile che HyperFund distribuisse trimestralmente circa 9 miliardi di dollari quando, per lo stesso periodo, una società leader quotata in borsa come Coinbase fattura solo 2 miliardi di euro, non hanno fornito risposte inerenti al quesito rivolto.
- In merito alla richiesta su chi siano i responsabili hanno asserito che ci sono nomi di spicco tra cui Ryan Xu.
- Sulla richiesta di chi fosse Ryan Xu non sono stati in grado di fornire informazioni plausibili sul suo passato.
- In merito alle autorizzazioni richieste per operare sul territorio italiano hanno risposto che gli enti sono solo a favore delle banche e dei grossi istituti di credito a discapito dei privati.
Considerazioni di tipo legale
Considerato che l’operazione avente ad oggetto l’acquisto di pacchetti è stata presentata come un’opportunità di investimento in quanto è stata prospettata ai potenziali clienti la possibilità di impiegare una somma di denaro per ottenere rendite passive che sarebbero state corrisposte in proporzione al capitale versato dai clienti ed i rendimenti promessi sarebbero derivati dagli utili generati dall’attività di trading.
Considerato che, secondo la definizione fornita dall’articolo 1 comma 1 lettera T del TUF, per “offerta al pubblico di prodotti finanziari” deve intendersi “ogni comunicazione rivolta a persone, in qualsiasi forma e con qualsiasi mezzo, che presenti sufficienti informazioni sulle condizioni dell’offerta e dei prodotti finanziari offerti così da mettere un investitore in grado di decidere di acquistare o di sottoscrivere tali prodotti finanziari, incluso il collocamento tramite soggetti abilitati”.
Considerato che la nozione di “investimento di natura finanziaria” implica la compresenza dei tre elementi:
1) un impiego di capitale
2) una promessa/aspettativa di rendimento di natura finanziaria
3) l’assunzione di un rischio direttamente connesso e correlato all’impiego di capitali
Considerato che alla sopra descritta opportunità di investimento è risultata aggiungersi la possibilità di percepire introiti attraverso lo svolgimento di un’attività di affiliazione e che gli utenti registrati sarebbero stati invitati a reclutare nuovi soggetti per ottenere guadagni ulteriori.
Considerato che viene promosso uno schema di vendita che offre all’utente la possibilità di guadagno derivanti dal reclutamento di ulteriori aderenti all’iniziativa e che tale schema è idoneo a veicolare l’offerta di prodotti finanziari anche presso il pubblico degli investitori italiani.
Considerato che, ai sensi dell’art 166 del TUF, è vietata la raccolta di capitali da parte di soggetti non autorizzati da Consob.
Considerato che, ai sensi dell’art. 101, comma 2, del dlgs. 58/1998 è vietata la diffusione di qualsiasi annuncio pubblicitario riguardante offerte al pubblico di prodotti finanziari diversi dagli strumenti finanziari comunitari.
Considerato che per vendere prodotti attraverso incaricati in Italia è obbligatoria l’apertura di una sede legale o un ufficio di rappresentanza fiscale sul territorio italiano, la comunicazione in Prefettura dei dati di ciascun incaricato e l’emissione del tesserino di riconoscimento.
Considerato che ai sensi della legge 173/2005 è vietata la promozione e la realizzazione di attività nelle quali l’incentivo economico dei componenti deriva dal reclutamento di nuovi soggetti piuttosto che sulla capacità di vendere o promuovere la vendita di beni o servizi direttamente o attraverso altri componenti della struttura in cui il diritto a reclutare si trasferisce all’infinito previo pagamento di un corrispettivo.
Considerato che HyperFund non appare tra le società autorizzate dalla Consob alla raccolta di capitali, e che i promotori non possono pubblicizzare tale attività non possiamo far altro che dedurre che l’attività svolta in essere dalla società relazionata e dai promotori della stessa sia da considerarsi potenzialmente fraudolenta.
Considerazioni finali
La nostra analisi ci porta a definire HyperFund come un sistema economico truffaldino piramidale senza alcun progetto alle spalle che si regge in piedi grazie al reclutamento di nuove vittime portate all’interno del sistema promosso da soggetti non autorizzati.
Consigliamo ai risparmiatori di non aderire a tale progetto, a non investire capitali in tale attività, a sporgere denuncia presso le autorità competenti e segnalare a CONSOB attraverso il link:
Sistema per la compilazione ed invio on line degli Esposti – Home Page | Esposti (consob.it)
Le informazioni utilizzate per questa analisi tecnica sono tratte dalla consultazione di siti e documenti ufficiali HyperFund (e relative attività connesse tra cui HyperCapital, HyperCash e HyperMining) ed in base alle normative vigenti.
Silvia Nello
Alessandro Norcia
SIAMO ARRIVATI IN RADIO!
Siamo orgogliosi di comunicarvi che la nostra community
IL GATTO E LA VOLPE NEL WEB è arrivata addirittura in radio!
Un ringraziamento speciale a Radio Lombardia e al programma
Live Social per aver voluto condividere ciò che stiamo cercando di portare nel web per dare il nostro contributo a livello sociale.
CLICCA QUI PER ASCOLTARE L’INTERA INTERVISTA
“CRIPTO” RICICLAGGIO
Il Governo ha già previsto nel decreto legislativo del 25 maggio 2017 n. 90 (che ha rafforzato la normativa italiana antiriciclaggio) che i prestatori di servizi relativi all’utilizzo di valuta virtuale debbano assolvere agli obblighi antiriciclaggio per evitare che le transazioni effettuate con le cripto valute possano essere utilizzate per fini illegali
L’iniziativa mira a realizzare una prima rilevazione sistematica del fenomeno, a partire dalla consistenza numerica degli operatori del settore che, a regime, dovranno a iscriversi in uno speciale registro tenuto dall’Oam, l’Organismo degli agenti e dei mediatori, per poter esercitare la loro attività sul territorio nazionale.
Provate ad immaginare quanti “pseudo business” legati alle “pseudocrypto” saranno definitivamente considerati illegali
Via tutti i ciarlatani e gli “espertoni” senza abilitazioni e certificazioni!
TROPPO BELLO PER ESSER VERO!
– TRUFFE SUGLI ACQUISTI ONLINE –
Acquistare un prodotto ad un prezzo super conveniente attrae tantissimi clienti e dato che la concorrenza è cresciuta tantissimo nel settore del commercio al dettaglio, il numero e la frequenza delle vendite è aumentato, sia offline che online. Spesso, quando vediamo un’offerta imperdibile, siamo più propensi all’acquisto, non tanto per un bisogno reale, ma per la convenienza nell’esserci aggiudicati un determinato prodotto ad un prezzo davvero eccezionale.
Di conseguenza però, purtroppo anche i truffatori hanno capito queste metodologie e ne approfittano sfruttando attivamente l’amore dei consumatori per fare un affare, in modo da poterli truffare.
Pensate che Forbes afferma che il prezzo scontato può avere un profondo effetto sulla probabilità di acquisto del prodotto perchè le persone agiscono proprio attraverso il forte impulso di ottenerlo a quelle condizioni e si stima che le truffe per lo shopping online costino 60 milioni di sterline all’anno nel solo Regno Unito!
– COME AVVIENE UNA TRUFFA –
Ma come fanno i truffatori a raggiungere questo obiettivo?
Ovviamente Internet rende le cose molto più facili ma andiamo ad analizzare più da vicino come avvenga una truffa online.
Realizzazione di un sito “fake”
Prima di tutto, ogni truffa sugli acquisti online, richiede un negozio online e quindi i truffatori acquistano dei domini internet con nomi molti simili a quelli dei siti ufficiali.
Spesso molti siti falsi vengono impostati utilizzando un modello o negozio di e-commerce “ready made” che può essere creato rapidamente e facilmente dai truffatori, e che a prima vista appare appetibile per le potenziali vittime.
Un esempio recente è stato “My Pillow”, che utilizzava la piattaforma Shopify. In un recente articolo di “Ad Age” il proprietario Mike Lindell ha espresso il suo sdegno quando il suo negozio “mypillow.com” è stato copiato da un sito falso utilizzando un indirizzo molto simile “mypillowstore.com” che fingeva di vendere i suoi prodotti.
Con bassi costi mensili e una piattaforma con una configurazione relativamente semplice da utilizzare per l’utente, diventa un gioco da ragazzi aprire un’attività di e-commerce truffa.
Trovare il prodotto giusto per truffarti
Spesso la merce che viene scelta per truffare gli utenti sono i beni di marca di alto valore che in rete sono quelli maggiormente richiesti.
Scegliere il momento perfetto per la loro truffa
I truffatori sono in agguato per tutto l’anno. Tuttavia, in determinati periodi come il Natale, la Pasqua, il Black Friday, o il periodo dei saldi, sanno che gli acquirenti sono maggiormente propensi ad allontanarsi dai siti di e-commerce tradizionali in quanto spesso gli articoli ricercati vanno in esaurimento in breve tempo. Ed è proprio qui che si ingegnano per raggirare le persone e dobbiamo quindi essere tutti molto più prudenti
– COME TUTELARSI DA UNA POSSIBILE TRUFFA ONLINE –
Attenzione ai caratteri particolari all’interno dell’indirizzo web
Prima di tutto controllate che il sito dal quale fate acquisti sia quello ufficiale: spesso vengono creati siti dove vengono usati caratteri particolari che vi portano a credere che state navigando nel sito vero.
Ad esempio: mentre state navigando, vi capita di trovare un banner dell’Adidas e una volta entrati credete di essere all’interno del loro sito: invece non vi siete accorti che al posto di essere su “www.adidas.com” siete all’interno di “www.adidàs.com“.
I truffatori hanno creato un sito replica dell’originale ma con la lettera “à” con l’accento e il gioco è fatto: voi effettuate il pagamento e i soldi sono persi
Controllate feedback e recensioni
Cercate di controllare il numero delle vendite effettuate all’interno di quel sito, se opera nel settore da tanto tempo, la percentuale di affidabilità, la provenienza del sito internet e provate a cliccare sulle recensioni stesse.
Spesso sono recensioni fasulle create apposta per ingannarvi.
Cliccate sui nomi degli utenti e verificate non si tratti dello stesso autore con profili differenti.
Sperando di esservi stati di aiuto con questo articolo….
buona spesa online 🙂