Il gatto e la volpe nel web

NETWORK MARKETING: CHI SCEGLIERE?

Ci sono tantissime aziende che si affacciano sul mercato attraverso il Network Marketing e tutte con prodotti o servizi differenti: integratori alimentari, sostituti del pasto, prodotti per l’igiene del corpo, cosmetica, prodotti tecnologici, energie rinnovabili, campagne pubblicitarie, viaggi, abbigliamento ecc…

MA QUALE SCEGLIERE???

Il mondo del multi level marketing si sta allargando sempre più, ma prima di lanciarsi in una delle tante attività proposte, è importante prima comprendere alcuni aspetti generali della società che vi è stata proposta, o di cui vi siete interessati.

Questi sono gli aspetti fondamentali che dovete valutare, ma prima di tutto, conoscere:

  • IL PAYOUT
  • LE LINEE COMPENSI
  • LE QUALIFICHE
  • I PRODOTTI


IL PAY OUT

Il Pay Out all’interno del multi level marketing è il rapporto tra l’utile netto aziendale e l’utile distribuito alla rete; in parole povere possiamo identificarlo come “la torta” che rappresenta i pagamenti.

Questo è un concetto ed un dato fondamentale da conoscere perchè non lo troverete mai all’interno di nessun piano compensi!

Spesso molte aziende e molte reti commerciali potranno indicarvi alcuni valori, ma se questi equivalgono al 100% o addirittura più del 100% significa che, o c’è un inghippo, o il calcolo che vi hanno mostrato  è falso, oppure vi trovate di fronte ad uno schema Ponzi!

Il Pay Out non potrà mai essere pari o superiore al 100% in quanto qualsiasi società ha dei costi da sostenere e delle imposte da versare: questo discorso vale sia per le società di prodotti sia per quelle di servizi, compreso anche il mondo digitale.

Potremmo quindi consigliarvi di diffidare o comunque prestare particolare attenzione alle società dove il Pay Out sia superiore al 75 – 80 %. 

 


LE LINEE DI COMPENSI

Le linee di compensi sono le diverse forme di pagamento, o di guadagno, che le società di multi level mettono a disposizione dei propri incaricati alle vendite.

E’ semplice comprendere che il Pay Out, “la torta”, vada suddivisa nelle varie voci, e più le fette sono piccole, più si farà fatica ad ottenere discreti guadagni; e laddove le fette di torta sono troppo piccole, maggiori saranno i paletti imposti dalle aziende per ottenerle!

E’ più facile operare con poche linee di compensazione su cui focalizzarsi che perdersi dietro a tante linee.

 


LE QUALIFICHE

La totalità dei piani compensi è composta da più qualifiche, ma prestate attenzione che ad ogni qualifica rappresenta un obbiettivo da raggiungere e di conseguenza un ostacolo da superare: tante più sono le qualifiche, tanto più è impegnativo il piano compensi.

E’ inoltre importante capire se gli obiettivi da raggiungere sono veramente alla vostra portata: provate a fare un calcolo per comprendere realmente quanto sia effettivamente raggiungibile ogni qualifica.

Non raggiungere una qualifica non è una cosa negativa, quello che è sicuramente negativo, è affrontare una qualifica senza esserne pronti.

Facciamo un esempio concreto
Se dovete sponsorizzare 3 nuovi incaricati, non affrontate la qualifica con soli 3 o 4 nomi, non affrontatela l’ultimo giorno di qualifica, non buttate dentro un parente pagandogliela perchè sicuramente non funzionerà; preparatevi al meglio per il prossimo mese!
Se la qualifica richiede un determinato fatturato, non comprate migliaia di euro di prodotti, o almeno non comprate più di quello che normalmente consumereste o siete in grado di vendere!

 


I PRODOTTI

Dare un giudizio sulla qualità o la validità dei prodotti o servizi, essendo il mercato del multi level marketing così variegato , è obiettivamente impossibile: cercheremo quindi di fornirvi alcuni parametri per scegliere il settore!

Prodotti di consumo: se sono di qualità è più facile crearsi dei clienti fidelizzati che riacquistino il prodotto; non dovrete quindi cercare nuovi clienti tutti i giorni

Prodotti durevoli: sono più adatti a chi ha una maggior propensione alla vendita; se sono durevoli la vendita è meno riproducibile, vi serviranno di conseguenza nuovi potenziali clienti.

Prodotti digitali: devono essere di ottima qualità, facilmente utilizzabili e nella lingua del cliente.

Molti prodotti hanno la necessità di essere registrati in appositi registri pubblici, alcuni pubblicamente consultabili, altri riservati agli operatori; in ogni caso tutti i prodotti devono essere accompagnati da etichette chiare e leggibili in lingua italiana con istruzioni per l’uso, la conservazione, la manutenzione ed eventuali controindicazioni o precauzioni; se manca la documentazione il prodotto non è adeguato alla vendita in Italia.

In ogni caso un consiglio che vi diamo è scegliere un prodotto che vi piace e vi è congeniale perchè vi sarà più semplice parlarne e condividerlo; l’utilizzo personale del prodotto è spesso il principale mezzo per acquisire esperienza e conoscenza di ciò che andrete a proporre.

 

Annuncio di lavoro anonimo illegale

Sono vietate comunicazioni, a mezzo stampa, internet, televisione o altri mezzi di informazione, in qualunque forma effettuate, relative ad attività di ricerca e selezione del personale, ricollocamento professionale, intermediazione o somministrazione effettuate in forma anonima e comunque da soggetti, pubblici o privati, non autorizzati o accreditati all’incontro tra domanda e offerta di lavoro eccezion fatta per quelle comunicazioni che facciano esplicito riferimento ai soggetti in questione, o entità ad essi collegate perché facenti parte dello stesso gruppo di imprese o in quanto controllati o controllanti, in quanto potenziali datori di lavoro.

Art. 9, D.Lgs. n. 276/2003

L’Ordinanza della Cassazione chiarisce negli annunci di lavoro quando il committente  è illegale.

Con l’Ordinanza n. 14249/2019 la Corte di Cassazione ha chiarito quando, ai sensi dell’art. 9 del D.Lgs n. 276/2003, sono illegali gli annunci di lavoro pubblicati senza indicazione dell’azienda committente , nella fase di selezione del personale, a garanzia della trasparenza del mercato del lavoro e del pieno rispetto delle norme poste a tutela della protezione dei dati personali (d.lgs. 196 del 2003).

Anche online, ed attraverso i social network, non è possibile redigere annunci in forma anonima senza specificare il nome della società con la quale si detiene un rapporto di collaborazione per cui si ha il permesso di sponsorizzarne l’attività.

Gli editori, i direttori responsabili ed i gestori di siti sui quali siano pubblicati annunci in violazione delle disposizioni di cui sopra sono puniti con una sanzione amministrativa pecuniaria che varia da 4000 a 12000 euro.

ADHD – Una nuova malattia da social?

I social media possono causare sintomi di ADHD? Uno studio dimostra che potrebbe esserci un collegamento

Prima ti connetti a Twitter, poi vai su WhatsApp ed infne controlli altri profili su Facebook e cerchi persone su Instagram; poi però, ti dimentichi completamente di quello che stavi facendo prima di prendere il telefono.

Hai mai avuto questa esperienza? Dove sembra come se ti stessi svegliando da una specie di “nebbia da social” e ti ritrovi incapace di concentrarti sul tuo lavoro, o più semplicemente non riesci a stare concentrato e seguire una conversazione con un amico?

Bene, sappi che questi comportamenti stanno diventando sempre più comuni; secondo un nuovo studio, il tempo che molti di noi trascorrono utilizzando i social media, potrebbe causare sintomi ADHD a lungo termine, il che significa che il tempo trascorso sul display influisce fortemente sulla capacità di concentrazione.

Il disturbo da deficit di attenzione e iperattività o ADHD (attention deficit hyperactivity disorder) è un disturbo del neuro sviluppo caratterizzato da problematiche nel mantenere l’attenzione, eccessiva attività o difficoltà nel controllare il proprio comportamento (impulsività) che non appare adeguato all’età della persona.

Personalmente, questa scoperta non mi sorprende per nulla, e comincio a trovarla abbastanza inquietante: il fatto è che i social media, non sembrano essere una semplice moda di passaggio, perché ormai la maggior parte della vita delle persone viene vissuta all’interno di uno schermo.
Trovo quindi estremamente importante essere consapevoli di come i social  stiano fortemente influenzano il nostro cervello e, più specificamente, la nostra capacità di concentrazione.

Il nuovo studio sembra dimostrare che l’uso sempre più costante nei social possa seriamente aumentare il rischio di sviluppare sintomi da disturbo ADHD.

Nel caso in cui non siate completamente sicuri di cosa sia realmente l’ADHD, il NIMH (National Institute of Mental Health), lo definisce come una condizione “segnata da un modello continuo di disattenzione e iperattività / impulsività che interferisce con il funzionamento o lo sviluppo.”

I sintomi di ADHD, secondo il NIMH, includono difficoltà a rimanere concentrati, ad avere comportamenti impulsivi, sottovalutando quelle che possono essere le conseguenze a lungo termine.

Adam Leventhal , psicologo ed autore di questo nuovo studio, ha affermato che passare molto tempo sui social media è nocivo per la salute mentale delle persone”.

Ecco come è sviluppato lo studio vero: in un periodo di due anni, i ricercatori hanno esaminato più di 2.500 studenti che frequentavano varie scuole nella contea di Los Angeles.
All’inizio dello studio nessuno degli adolescenti mostrava sintomi di ADHD, ma alla fine dei due anni, gli adolescenti che hanno fatto un uso quotidiano più frequente dei social, erano molto più propensi a mostrare i sintomi di ADHD.

Sono inoltre aumentati casi di depressione ed è incrementato il numero di ragazzi con tendenze suicide, e alcune ricerche hanno riscontrato che molti di essi sono più infelici e si sentono più soli. Queste problematiche non si erano mai presentate nei ragazzi di giovane età prima dell’avvento dell’era digitale.

Per quanto riguarda il modo in cui i ricercatori hanno misurato i sintomi di ADHD degli studenti, i ragazzi sono stati valutati dall’inizio alla fine dello studio tramite un questionario standardizzato per i sintomi dell’ADHD, rispondendo a domande su quante azioni svolgevano durante l’arco della giornata come scrivere, scorrere le app dei social media o condividere video in streaming e musica.

Alla fine dello studio si è constatato che erano proprio gli studenti che usavano maggiormente i social a mostrar di maggiori sintomi di ADHD.

Secondo la dottoressa Katie Davis , questa ricerca supporta la tesi che la tecnologia possa causare una disfunzione cerebrale chiamata DMN ( default mode network). Secondo la dottoressa, una parte del nostro cervello resta iperattiva anche nel momento in cui non si sta facendo nulla e la DMN sia la responsabile di situazioni come ad esempio sognare ad occhi aperti.

I social e l’uso smoderato di tablet, pc e smartphone stanno peggiorando ulteriormente questi problemi: quando la tecnologia viene utilizzata costantemente, il cervello rimane in uno stato attivo, la disfunzione all’interno della DMN viene esacerbata ed i sintomi di ADHD aumentano in maniera esponenziale.

Ma in questo periodo storico, come è possibile allontanarsi dallo schermo?

Beh, ci vuole sicuramente un po ‘di sforzo. Secondo Marygrace Sexton, fondatrice di A-GAP, una fondazione senza scopo di lucro che incoraggia le persone a vivere le loro vite sviluppando una relazione sana con i social media, implica molto più che limitarne l’uso o cancellare i propri account. Si tratta davvero di ripensare il modo in cui si interagisce con gli altri.

Siamo così abituati a passare il nostro tempo con i nostri conoscenti sui social, che stiamo riducendo al minimo l’importanza delle comunicazioni e delle esperienze faccia a faccia con queste stesse persone.

Non è facile tornare a 10 anni fa quando i social non esistevano ancora, ma è assolutamente essenziale ritornare a comunicare con gli altri senza utilizzare il mezzo digitale. Dobbiamo trovare alternative sane con l’obiettivo di rimanere in contatto con loro anche attraverso le vecchie modalità di comunicazione.

Ridurne questo uso smoderato, considerati questi nuovi risultati di ricerca sull’ADHC e le problematiche che vanno ad intaccare il nostro cervello, credo sia di fondamentale importanza per la nostra salute ed iniziare a fare questi piccoli cambiamenti oggi, potrà essere determinante per il nostro futuro.

MARKETING OCCULTO

Gruppi segreti su Facebook usati per strategie di marketing occulto.

È questa la grande scoperta fatta dall’Autorità Garante della concorrenza del mercato esaminando l’attività di alcune aziende.

Dalle indagini dell’Agcm, si è accertato che queste società commercializzano integratori alimentari e prodotti sostitutivi dei pasti con modalità di promozione ingannevoli e non trasparenti, in violazione del Codice del Consumo, incentivando la condivisione di esperienze di consumo non necessariamente autentiche.

Come avveniva questo genere di attività? Sfruttando le pagine e i gruppi Facebook, alcuni venditori, nelle vesti di consumatori, raccontavano false esperienze di consumo mettendo in evidenza i benefici dei prodotti.

Un altro aspetto sul quale si è soffermata l’attenzione dell’Autorità è stata l’ingannevolezza delle informazioni diffuse sulle caratteristiche principali dei prodotti e dei risultati che si possono attendere dal loro utilizzo, soprattutto in termini di efficacia dimagrante e curativa, promettendo che con l’assunzione dei prodotti in esame sia possibile guarire da talune patologie o ottenere notevoli cali ponderali in poco tempo.

A seguito delle sue osservazioni, l’AGCM ha sottolineato che in un ambiente virtuale, come quello di Facebook è necessario che i ruoli di venditore e consumatore siano ben definiti e riconoscibili e, di conseguenza, il professionista deve adottare tutte le misure necessarie perché non si creino confusioni.  Tali aziende debbano quindi esercitare una specifica cautela nelle indicazioni date ai propri affiliati ed effettuare un controllo esteso del loro operato, con l’applicazione di sanzioni disincentivanti.

UNA GRAN RECENSIONE

Siamo orgogliosi di comunicarvi che una nota influencer italiana ha pubblicato, sul proprio profilo Facebook, un post dove invita le persone a seguire il nostro straordinario gruppo per il lavoro che stiamo svolgendo contro le truffe e le pratiche ingannevoli che circondano il mondo del web.

SELVAGGIA LUCARELLI

Una persona che nei mesi precedenti ha finalmente scoperto il vaso di Pandora dal quale sono uscite le nefandezze che si nascondono all’interno di alcune società nel settore del Multi Level Marketing.

Un’inchiesta, la sua, che ha dato coraggio a migliaia di incaricati e incaricate nel settore, che hanno denunciato ciò che veniva imposto loro di fare all’interno di gruppi segreti, creati ad hoc per generare un vero e proprio sistema ingannevole, dove i vertici di questo gruppo si arricchivano alle spalle delle persone, imbrogliate e manipolate a svolgere l’attività con modalità davvero vergognose.

Persone che sono state letteralmente cancellate da conoscenti e amici; relazioni amichevoli e sentimentali rovinate da una setta che ha inculcato loro un falso concetto di libertà economica, dove venivano promossi i lauti guadagni di chi ha creato questa catena infernale, dalla quale uscirne, come conseguenza avrebbe recato dei problemi sia dal punto di vista sociale che umano.

Per fortuna però, la giustizia ed il karma hanno fatto il suo corso.

La società in questione è stata multata con una sanzione di 1 milione di euro per pratiche commerciali scorrette, ed il gruppo che ha rovinato l’immagine aziendale e creato danni sia a livello economico e sociale a migliaia di famiglie in tutta Italia, è stato espulso.

GRAZIE SELVAGGIA
per aver apprezzato e condiviso il nostro lavoro

GRAZIE SELVAGGIA
per tutto quello che hai fatto per tante persone

 

 

PHISHING

COSA E’ IL PHISHING?

Il phishing è un tipo di truffa effettuata su Internet attraverso la quale un malintenzionato cerca di ingannare la vittima convincendola a fornire informazioni personali, dati finanziari o codici di accesso, fingendosi un ente affidabile in una comunicazione digitale.

Ormai ci siamo abituati ad avere una casella di posta elettronica piena di spam. Ma al giorno d’oggi i client di posta elettronica come Gmail o Outlook sono abbastanza intelligenti da filtrare automaticamente i messaggi, assicurandoci di riversarli nella cartella “spam”.

Ma spesso ci capita di notare che alcune di queste mail siano piuttosto interessanti. Alcune di queste sembrano apparentemente provenire dal nostro negozio preferito o dalla nostra banca ma in realtà sono solo messaggi che ci vengono inviati da veri scammer, truffatori abili nell’ingannarci nella lettura della mail.

QUAL E’ LO SCOPO DEL PHISHING?

I truffatori lo utilizzano per ottenere informazioni o per inviare software dannosi e dato che sempre un maggior numero di comunicazioni passa proprio attraverso la rete, questo canale è considerato sempre più redditizio per gli scammer.

Ecco una lista su ciò che gli scammer di phishing generalmente vi richiedono:

  • Nomi utente / password
  • Carta di credito / dettagli bancari
  • Spingere malware sul vostro pc(per vari scopi)
  • Dati aziendali  / credenziali segrete

LE TECNICHE SI PHISHING

Una tendenza molto preoccupante è l’adattamento dei truffatori di phishing agli indicatori di sicurezza che i consumatori usano per tenersi al sicuro.
Il più delle volte, i phisher tendono a utilizzare domini registrati creati maliziosamente anziché compromettere siti legittimi. Il catalizzatore di questo cambiamento può far risalire all’uso dei provider di hosting gratuiti.

Per ingannare gli utenti ignari, i truffatori sono diventati furbi. Per fare in modo che gli utenti paghino come se fossero su un sito legittimo, riempiono l’url con simboli come i trattini pur includendo una parte legittima dell’URL di marca.

Ciò trae vantaggio dalla quantità piuttosto piccola di spazio sullo schermo disponibile sulla maggior parte dei telefoni cellulari. Pertanto, molto probabilmente l’utente vedrà la sezione www.amazon-,com.
Questo insieme ad un sito falso ma ben progettato è spesso sufficiente per ingannare gli utenti della sua autenticità.

COME EVITARE DI CADERE NEL PHISHING

1. Stai pensando di fare clic su un collegamento casuale? Pensaci bene!

Fai attenzione a quando apri un’email o un messaggio e vedi un collegamento ipertestuale (link a un altro sito Web). Questo può spesso essere nascosto nel testo o su un’immagine. Se non sei sicuro al 100% che una mail sia legittima, pensaci due volte e vedi se riesci prima a trovare la pagina con una semplice ricerca su google.

2. Aspetto: ortografia / grammatica e formattazione

Questo è un modo classico di individuare una truffa. I truffatori di phishing, proprio come Internet, sono creature globali. Pertanto la lingua che stanno cercando di comunicare con te potrebbe non essere la loro prima lingua. Spesso però, non hanno il tempo, la pazienza o la conoscenza per controllare la propria lingua. Questo si estende anche ai media utilizzati come le foto.
Pensi davvero che un’azienda legittima consentirebbe a questi tipi di messaggi di passare attraverso i loro clienti? No, quindi quando lo vedi, stanne alla larga!

3. Richieste di informazioni personali

Se una e-mail o un messaggio richiedono informazioni come i dettagli dell’account, nome utente / password o altre informazioni simili, fate sempre attenzione. Le istituzioni non chiederanno mai questo tipo di informazioni via email o messaggi poiché sanno che queste non sono sicure. Inoltre, non ha senso che un’organizzazione richieda informazioni che siano al tempo stesso sensibili e già a loro note.

4. Urgenza o minacce

Un’altra tattica degli imbrogli di phishing è quella di concentrarsi sulle minacce imminenti. Questo potrebbe includere la chiusura del proprio account, una transazione sospetta che deve essere trattata come “urgente” o minacce esplicite come una multa o un procedimento penale se non viene compiuta un’azione specifica.

TROPPO BELLO PER ESSER VERO!

– TRUFFE SUGLI ACQUISTI ONLINE –

Acquistare un prodotto ad un prezzo super conveniente attrae tantissimi clienti e dato che la concorrenza è cresciuta tantissimo nel settore del commercio al dettaglio, il numero e la frequenza delle vendite è aumentato, sia offline che online. Spesso, quando vediamo un’offerta imperdibile, siamo più propensi all’acquisto, non tanto per un bisogno reale, ma per la convenienza nell’esserci aggiudicati un determinato prodotto ad un prezzo davvero eccezionale.

Di conseguenza però, purtroppo anche i truffatori hanno capito queste metodologie e ne approfittano sfruttando attivamente l’amore dei consumatori per fare un affare, in modo da poterli truffare.

Pensate che Forbes afferma che il prezzo scontato può avere un profondo effetto sulla probabilità di acquisto del prodotto perchè le persone agiscono proprio attraverso il forte impulso di ottenerlo a quelle condizioni e si stima che le truffe per lo shopping online costino 60 milioni di sterline all’anno nel solo Regno Unito!

– COME AVVIENE UNA TRUFFA –

Ma come fanno i truffatori a raggiungere questo obiettivo?
Ovviamente Internet rende le cose molto più facili ma andiamo ad analizzare più da vicino come avvenga una truffa online.

Realizzazione di un sito “fake”

Prima di tutto, ogni truffa sugli acquisti online, richiede un negozio online e quindi i truffatori acquistano dei domini internet con nomi molti simili a quelli dei siti ufficiali.
Spesso molti siti falsi vengono impostati utilizzando un modello o negozio di e-commerce “ready made” che può essere creato rapidamente e facilmente dai truffatori, e che a prima vista appare appetibile per le potenziali vittime.

Un esempio recente è stato “My Pillow”, che utilizzava la piattaforma Shopify. In un recente articolo di “Ad Age” il proprietario Mike Lindell ha espresso il suo sdegno quando il suo negozio “mypillow.com” è stato copiato da un sito falso utilizzando un indirizzo molto simile “mypillowstore.com” che fingeva di vendere i suoi prodotti.

Con bassi costi mensili e una piattaforma con una configurazione relativamente semplice da utilizzare per l’utente, diventa un gioco da ragazzi aprire un’attività di e-commerce truffa.

Trovare il prodotto giusto per truffarti

Spesso la merce che viene scelta per truffare gli utenti sono i beni di marca di alto valore che in rete sono quelli maggiormente richiesti. 

Scegliere il momento perfetto per la loro truffa

I truffatori sono in agguato per tutto l’anno. Tuttavia, in determinati periodi come il Natale, la Pasqua, il Black Friday, o il periodo dei saldi, sanno che gli acquirenti sono maggiormente propensi ad  allontanarsi dai siti di e-commerce tradizionali in quanto spesso gli articoli ricercati vanno in esaurimento in breve tempo. Ed è proprio qui che si ingegnano per raggirare le persone e dobbiamo quindi essere tutti molto più prudenti

– COME TUTELARSI DA UNA POSSIBILE TRUFFA ONLINE –

Attenzione ai caratteri particolari all’interno dell’indirizzo web

Prima di tutto controllate che il sito dal quale fate acquisti sia quello ufficiale: spesso vengono creati siti dove vengono usati caratteri particolari che vi portano a credere che state navigando nel sito vero.

Ad esempio: mentre state navigando, vi capita di trovare un banner dell’Adidas e una volta entrati credete di essere all’interno del loro sito: invece non vi siete accorti che al posto di essere su “www.adidas.com” siete all’interno di “www.adidàs.com“.

I truffatori hanno creato un sito replica dell’originale ma con la lettera “à” con l’accento e il gioco è fatto: voi effettuate il pagamento e i soldi sono persi

Controllate feedback e recensioni

Cercate di controllare il numero delle vendite effettuate all’interno di quel sito, se opera nel settore da tanto tempo, la percentuale di affidabilità, la provenienza del sito internet e provate a cliccare sulle recensioni stesse.

Spesso sono recensioni fasulle create apposta per ingannarvi.
Cliccate sui nomi degli utenti e verificate non si tratti dello stesso autore con profili differenti.

Sperando di esservi stati di aiuto con questo articolo….
buona spesa online 🙂

SONO STATO TRUFFATO, E ORA?

6 passi su ciò che devi fare appena ti sei accorto di essere stato truffato

1. Fai un respiro e rilassati!

Il primo passo dovrebbe essere cercare di calmarsi!
Può sembrare che tutto debba essere risolto il prima possibile, ma a volte fare un nel respiro può aiutare a metter meglio le cose in prospettiva.

2. Interrompere il contatto con il truffatore

Potresti voler inviare un’e-mail aggressiva o mandare un messaggio pesante utilizzando termini a volte volgari o usando parole improprie, ma fidati che è molto meglio spegnere il cellulare e chiudere la tua posta elettronica e pensare con metodo ai passi successivi da fare.

È meglio spendere la tua energia e il tuo tempo altrove, piuttosto che sprecarlo sul truffatore!

3. Contattare la banca o il servizio di terze parti

Se sei stato vittima di una truffa, è importante che tu entri in contatto con il servizio o l’istituto bancario che hai utilizzato nella transazione. Avranno un consulente dedicato alle frodi che sarà il meglio attrezzato per aiutarti!

4. Segnala il truffatore!

Ci sono agenzie specializzate che sono state preparate per aiutare le persone nella tua situazione. Non solo puoi aiutare a fermare i truffatori informandoli: possono anche fornirti supporto e aiuto su cosa fare e avere risorse utili da usare. 

5. Controlla la tua sicurezza online

Se ritieni di aver fornito dettagli personali o informazioni finanziarie al truffatore, cambia le tue password.

6. I prossimi passi

In base al tipo di truffa o raggiro che hai subito contatta uno degli enti specifici e denuncia di esser stato vittima.

Per l’elenco di enti ed autorità che possono fare al caso tuo clicca QUI

WELCOME !!!

Ciao a tutti siamo IL GATTO E LA VOLPE NEL WEB.

Attraverso il web oggi è possibile arrivare ovunque.
Aziende e progetti truffaldini che operano attraverso diversi settori:

  • Network  Marketing
  • Affiliate Marketing
  • Corsi online
  • Criptovalute
  • Forex
  • Sistemi binari
  • Investimenti finanziari

Fuffa guru” che vendono corsi e libri di formazione su come diventare imprenditori partendo da zero e business truffaldini basati su schemi Ponzi. Ormai se ne sentono di tutti i colori!

Tantissimi “Gatti e volpi” nel web alla ricerca di “Pinocchi” da ingannare mostrando loro il Paese dei Balocchi, illudendoli di poter ottenere fortune attraverso la rete ed i social, ma con un unico scopo: mettere mano al portafogli delle persone.

Anche noi vogliamo usare il web ma con lo scopo di unire professionisti e figure competenti, segnalatori pronti a fornirci informazioni preziose, e tutte le vittime coinvolte in queste attività disposti a raccontarci le loro storie, per ripulirlo da questi “fuffatori” formando la community più potente mai creata finora, per creare coscienza nelle persone ad allontanarsi o ad uscire da questi sistemi ingannevoli, oltre che a dare preziosi consigli e nozioni strategiche su come evitare di essere truffati.

Il nostro motto è “Chi salva una vita salva il mondo intero”.
Aiutateci nella nostra missione per rendere il mondo, e il web, un posto migliore in chi vivere, e navigare!