Eurolife era una “Onlus” con sede a Casoria in provincia di Napoli che prometteva rendite passive a fronte di donazioni ma che è risultata essere il classico schema Ponzi fraudolento: tra il 2018 ed il 2020 migliaia di persone erano venute a conoscenza della pseudo associazione attraverso i social network e ricevevano in cambio donazioni che derivavano dal mero reclutamento di nuove vittime attratte a fare donazioni per ottenere commissioni.
La pseudo associazione garantiva due tipo di rendimento: uno mensile e l’altro con il sistema dell’accumulo: purtroppo quello che veniva promosso non era affatto un’attività sociale ma una raccolta fraudolente di capitali che aveva le sembianze della classica attività finanziaria.
Non appena ricevuta segnalazione abbiamo fatto un primo controllo nelle liste aggiornate delle associazioni no profit attive nel Comune campano ed è emerso che non figurava alcuna “Eurolife”: non potendo permetterci di fare una ricerca su chi fossero i promotori (sarebbe stato un lavoro enorme) abbiamo deciso di lanciare un’esca sui social pubblicando un post anonimo dove chiedevamo delucidazioni in merito ad un’associazione di Casoria che stava ingannando centinaia di persone inconsapevoli della frode; come risultato, nel giro di un paio di giorni, molti pesciolini hanno abboccato al nostro amo iscrivendosi alla nostra community accusandoci di non capire nulla e che in realtà i fondatori non erano altro che persone di cuore che volevano dare una mano a chi fosse in difficoltà.
Purtroppo, non appena i due amministratori hanno compreso di esser stati smascherati, hanno chiuso baracca e burattini lasciando in braghe di tela gli ultimi entrati che, purtroppo, a fronte della loro donazione, non hanno ricevuto il becco di un quattrino: oltre 2200 persone coinvolte in tutta Italia per oltre 6 milioni di euro bonificati su conti correnti nazionali ed esteri.
Dalla ricostruzione dei flussi finanziari è emerso che il capo dell’associazione ha tratto profitti illeciti per oltre 600 mila euro cercando poi di evitare il sequestro dei propri beni attraverso un finto contratto preliminare di compravendita di un terreno per giustificare la perdita della caparra di 275mila, attribuita fittiziamente all’originario proprietario.
I due sono stati arrestati ed indagati per associazione per delinquere finalizzata all’abusivismo finanziario, trasferimento fraudolento di valori e riciclaggio.
Non pare così complicato comprendere che nessuna donazione possa fruttare alcun rendimento eppure migliaia di risparmiatori sono caduti nella rete criminale di Eurolife: questo serve per farci comprendere come, in periodi di insicurezza economica e di fronte a facili opportunità di guadagno chiunque può davvero essere coinvolto in queste attività fraudolente.